Digital-Marketing: Perchè?

La prima domanda da porsi è: vale veramente la pena cambiare le proprie abitudini e approcciarsi al Digital-Marketing?

Per comprendere le motivazioni di un cambiamento che talvolta può essere impegnativo, devi prima di tutto considerare l’evoluzione del mercato negli ultimi anni.

Una volta il business di un’attività locale era basata su due pilastri fondamentali: prossimità e competenza. La maggior parte dei clienti arrivava per prossimità, si trattava delle persone che vivevano nel circondario o che passavano di lì. Avere un negozio in una zona di grande passaggio era importante e aiutava molto gli affari.
In questo caso il “mezzo di comunicazione” era la presenza stessa, visibile e conosciuta nella zona.

Altri lavoravano per competenza, erano i migliori, i più bravi e per questo più conosciuti. Anche se la gente era poco avvezza a spostarsi, era disposta a qualche fatica in più pur di essere seguita “da uno bravo”. In questo caso il mezzo di comunicazione era il passaparola.

Entrambi questi casi funzionavano bene in un mercato caratterizzato da forte domanda e modesta offerta, tipico dell’epoca.

Negli anni successivi però l’offerta è aumentata a dismisura, innescando il fenomeno autodistruttivo della guerra dei prezzi. In questo scenario l’unico mezzo per essere concorrenziali è stato diminuire i margini di guadagno, cosa che ha portato ad un appiattimento del mercato rendendo sempre meno redditizie le attività commerciali. Questo fenomeno continua ancora oggi ed è la maggior causa di fallimento.

In alcuni casi questa guerra senza vincitori ha determinato la scomparsa di interi settori commerciali, soprattutto nel campo dell’artigianato e delle competenze specifiche, lasciando potere e campo libero ai grandi gruppi.

Poi è arrivato internet, con un’efficacia commerciale mai vista prima, con opportunità di business infinite e disponibili immediatamente a basso costo.
Tutti i grandi player del mercato l’hanno capito al volo e ne hanno approfittato facendo man bassa in ogni settore commerciale, ma paradossalmente le piccole imprese non ci hanno mai creduto veramente e ancora oggi ignorano il fenomeno, pensando che tanto prima o poi cambierà qualcosa e si tornerà ai “vecchi tempi”.

L’unica cosa che sta cambiando è che sempre più attività falliscono e chiudono.

Ma è possibile fare qualcosa per invertire la tendenza? Ovviamente sì! Il primo cambiamento riguarda la visione della realtà: tutti noi abbiamo un difetto congenito, cioè una grande difficoltà a cambiare le abitudini sbagliate anche quando è evidente che sono queste a frenare il nostro business.
In fondo si tratta di adeguarsi al mercato, com’è già successo molte volte nella storia. Immagino che quando hanno inventato le automobili i produttori di carrozze a cavalli saranno andati in crisi, si saranno lamentati, non ci avranno creduto, ma alla fine si sono adeguati al cambiamento.

Oggi stiamo vivendo la stessa situazione, ma il cambiamento è più profondo e riguarda tutti i settori commerciali perché non è un cambiamento di prodotto, ma di linguaggio. La comunicazione e di conseguenza il marketing sono alla base di ogni vendita, senza la quale non esiste business e a questo non può sopravvivere nessuna azienda.